“Vi sono momenti nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.” – Oriana Fallaci (La Rabbia e l’orgoglio, 2001)
Questa frase riassume bene chi è stata L’Oriana. Una scrittrice, giornalista, attivista, corrispondente di guerre, intervistatrice riconosciuta, una donna amate. Lei nacque a Firenze nel 1929, in piena era fascista, da un padre che era attivo antifascista.
Dunque, partecipò giovanissima alla Resistenza Italiana e vide il padre catturato e torturato dalle truppe naziste. Tuttavia, per il suo attivismo durante la guerra ricevette, a soli 14 anni, un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano.
Terminato il conflitto, se iscrisse alla facoltà di medicina che lasciò ben presto per dedicarsi al giornalismo. Ma prima di scrivere romanzi e libri scriveva dalla cronaca nera alla cronaca giudiziaria nei quotidiani dove lavorò, con l’aiuto dello zio Bruno.
Anche fu la prima donna in Italia inviata al fronte in Vietnam. Mentre faceva il suo lavoro come corrispondente internazionale, scriveva i suoi primi libri.
Scrisse di divi e vita mondana di Hollywood nel “I sette peccati“; della donna in Oriente nel “Il sesso inutile“; di esperienza con astronauti della Nasa nel “Se il sole muore“; della guerra in Vietnam nel “Niente e così via…“.
Durante gli ultimi anni di vita fecero discutere le sue dure prese di posizione contro l’Islam, dopo agli attentati del 11/09 a New York, dove viveva. È scomparsa a Firenze all’età di 77 anni il 15 settembre 2006.